
Roberto Sara: Il più delle volte ciò che viviamo lo troviamo “una difficoltà”: lì dobbiamo essere pronti a raddoppiare le competenze.
Siamo pronti a allenare la mente a imparare nuove situazioni?
1) Auto esigenza
avendo ben presente le qualità tecniche, atletiche, mentali maturate occorre quindi pensare che cio’ che sappiamo fare bene si può imparare a farlo ancora meglio o in meno tempo di quanto si è abituati a fare.
E’ un po il leitmotiv del Let’s raise the bar – Alzare l’asticella -: l’autoesigenza ci deve portare a una presa di coscienza che occorre crescere individualmente sempre per diventare in parallelo un individuo di ”team” in breve tempo e arrivare, quindi, a un livello superiore rispetto al quale siamo partiti.
2) Obiettivi stabiliti con priorità chiare
per raggiungere l’obiettivo è possibile avere necessità di stabilire step…micro obiettivi parziali…raggiungibili… con la capacità di discernere le priorità da percorrere prima di altre e essere attenti nello scegliere collaboratori di alta qualità/competenza nello specifico settore (essere “tuttologhi” è presuntuoso e pericoloso nella strada verso l’eccellenza”).
Per fare questo occorre dotarsi di metodo, consapevole e chiaro a se stessi, ai collaboratori e eventuale team per far si che si delineino automatismi che prevedano tutte le soluzioni immaginabili, in grado cosi’ di limitare gli imprevisti.
Se arrivano gli imprevisti si esce dal “metodo” per far si che le alte conoscenze maturate ci portino a gestire queste fasi.
3) Aree di miglioramento
se stabiliamo aree dove miglioriamo, anche se poco, in tutte le direzioni ( tecnica, atletica, di tenuta mentale) diventiamo individui “diversi” rispetto al punto di partenza e se viviamo in una dinamica di team dove tutti compiono questo passo il team diventa completamente un altro team rispetto a quando ha iniziato a convivere assieme.
4) Flow
è la condizione di equilibrio fisico e mentale dove siamo riusciti a maturare (allenandoli): sistema respiratorio, capacità di rilassamento, metodi di focus e concentrazione, fasi di visualizzazione/immaginazione in grado di veicolare le risorse fisiche e mentali durante il training (o le competizioni) così da raggiungere l’obiettivo del momento.
5) Sapere quando osare
il rischio è un aspetto di coloro che poi arrivano a “vincere”, all’eccellenza, ma occorre avere la freschezza mentale, talvolta da maturare in secondi, di prendere questa scelta.
Si dovrebbe arrivare a osare se abbiamo percorso tutte le strade preventivate dal nostro metodo costruito su competenza di alto livello.
Osare perché si è creativi può essere controproducente.
Conclusioni
Queste 5 situazioni da considerare, accanto a altre, sono aspetti di una consapevolezza:
- per primeggiare occorre puntare all’eccellenza,
- per arrivare all’eccellenza occorre fare le cose meglio degli altri.
Gli approcci a gestire se stessi, collaboratori e team possono essere diversi e “sartoriali”, aldilà di quanto accennato sopra rimango a disposizione per confronti e collaborazioni.